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Il controllo che migliora le performance
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Sempre più spesso incontriamo grandi schermi, che arrivano a occupare intere pareti in interno oppure estese superfici in esterno. Sono comuni in luoghi ad alta frequentazione: gallerie dei Centri Commerciali, auditorium, sale conferenze, stadi, concerti, eventi live, negozi, stazioni, aeroporti, ampie sale riunioni... permettono di coinvolgere grandi masse di pubblico, raccontano storie, danno informazioni, promuovono prodotti e servizi. Accorciano le distanze, attirando lo sguardo e spettacolarizzando i contenuti. Usati in interno, estendono lo spazio, trasformando la parete in un nuovo, emozionante show.
Alla base di questa diffusione c'è l'innovazione tecnologica, che consente soluzioni sempre più performanti e investimenti via via più ridotti. Tuttavia, va posta molta attenzione nella scelta che si compie, perché le opzioni in campo differiscono in modo anche sostanziale fra loro ed è bene valutare alcuni fondamentali aspetti prima di scegliere fra LED Wall, Video Wall o Touch Wall.
In sintesi, un LED Wall è composto da moduli componibili dotati di lampade LED. Ciascun modulo., secondo le dimensioni, contiene un numero variabile di LED, da poche decine a migliaia. Accostando fra loro i moduli, si possono comporre schermi di dimensioni virtualmente illimitate e senza vincoli di forma: verticali, orizzontali, poligonali. I moduli hanno una profondità ridotta e si adattano a superfici inclinate o irregolari, ad angoli e curve.
Il Video Wall è invece uno schermo composto da più display uniti fra loro. L'immagine non è continua, ma interrotta dalle cornici dei diversi display. Oggi queste sono davvero ridotte, quasi millesimali e perciò appena visibili. I display possono essere combinati fra loro, ma le possibilità di layout sono più limitate rispetto al LED Wall.
I Touch Wall sono composti da più display uniti fra loro, che diventano Multi-Touch mediante specifiche tecnologie. Offrono un'ampia superficie interattiva che li rende adatti a spazi interni molto frequentati, come ad esempio stazioni, aeroporti, hall, centri direzionali, fiere, gallerie di negozi. L'interattività touch, la stessa di tablet e smartphone, attrae l'utente e semplifica la sua interazione con i contenuti. Stimola l'engagement e il feedback, permettendo di raccogliere informazioni su comportamenti e preferenze dei visitatori.
Oggi i grandi schermi ampi non sono più soltanto negli stadi o nelle zone dello shopping: si stanno diffondendo anche in interno, perché offrono esperienze immersive di grande impatto emozionale. Prima di scegliere un Wall è bene tenere presente a quale ambiente è destinato.
In esterno, in condizioni di luce naturale diretta, il LED Wall offre brillantezza elevata e alta luminosità. Proprio per questo, è indicato per stadi e arene all'aperto, ma anche per tabelloni pubblicitari e concerti. Negli spazi interni, è l'ideale in presenza di superfici inclinate o irregolari, ma sempre più, grazie ai prezzi in discesa, viene preferito al tradizionale Video Wall. Il Touch Wall, che prevede l'interazione con il pubblico, è più adatto a spazi chiusi per creare user experience davvero dedicate.
I Wall vanno considerati alla stregua di grandi schermi da proiezione: assolutamente inutili in assenza di contenuti adeguati. Immagini statiche, filmati, motion graphics, testi, applicazioni... è necessario considerare attentamente la tipologia di contenuti, prima di scegliere come veicolarli. Un Wall non può valorizzare un'immagine o un filmato in bassa risoluzione, anzi, ne renderà ancora più evidenti i difetti. In questo senso, non ci sono soluzioni migliori in senso assoluto fra LED Wall e Video Wall, ma solo soluzioni più efficaci in base a contenuti specifici.
In presenza invece di applicativi in cui numerosi utenti contemporaneamente sono chiamati a interagire con i contenuti, la scelta cade obbligatoriamente sul Touch Wall
L'innovazione tecnologica spinge verso risoluzioni d'immagine sempre più alte, ma attenzione: la capacità dell'occhio umano di distinguere i dettagli diminuisce con l'aumentare della distanza dallo schermo. Sapere quanto potranno avvicinarsi gli utenti ai display consente di scegliere a ragion veduta la risoluzione più indicata.
Nei LED Wall è la distanza tra due punti pixel luminosi, il cosiddetto pixel pitch, a condizionare la qualità dell'immagine. Più è ridotto, più l'immagine potrà essere osservata da vicino in alta risoluzione, ma avrà costi e consumi più alti per la presenza di un numero maggiore di corpi luminosi per modulo.
Il problema non si pone per il Video Wall e il Touch Wall, in cui ogni singolo display ha la risoluzione nativa. Attenzione in questo caso all'architettura tecnologica e al Wall Controller, il sistema che gestisce l'immagine, che devono consentire a ogni display di lavorare alla massima risoluzione possibile.
È bene accertarsi, prima dell'acquisto, di poter gestire autonomamente il sistema attraverso un software di Digital Signage customizzato, per non dipendere da risorse esterne. Orientarsi verso soluzioni flessibili create su misura, che consentano aggiornamenti o implementazioni.
La tecnologia dei Wall offre grandi possibilità di trasformazione di uno spazio interno o esterno, tuttavia è bene studiare insieme agli esperti ogni aspetto dell'installazione. Gli investimenti per attrezzare un Wall sono ancora importanti, ed è bene tenere in considerazione il loro orizzonte temporale, optando per soluzioni scalabili e facilmente aggiornabili nel medio e lungo termine.
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